Rosa SILVER

Commenti di Rosa SILVER:

  • Inserito il 07-05-2019 per il libro La valigia di Adou

    (commento di VOTO) Voto per «La valigia di Adou» di Zita Dazzi che parla di emigrazione ed amicizia soprattutto perché mi ha fatto rivivere un’esperienza similare da bambina e voglio raccontarla in sintesi qui sotto. Questo libro l’ho condiviso in lettura con il nipote di seconda media, leggendo un po’ di pagine ciascuno e poi raccontandogli parallelamente la mia storia vera da bambina. Anch’io ho viaggiato in emigrazione, ma da Italia a Francia. Visualizzo chiaramente ancora oggi la “MIA” di VALIGIA, tutta legata con cinture. Avevo sei anni e vissuto ben poco con la mamma, ma cresciuta per lo più con zie e nonni. Con la zia Rosina dalla montagna in Val di Pèio si andava emigranti in Francia lei a lavorare (già c’era il suo zio Zeffirino), io per riunirmi alla mamma e famiglia già lì. Era piena estate, agosto 1948. Quindi anch’io, come Adou, ero in viaggio con la zia. Dopo la frontiera, dal treno siamo state fatte scendere a Basilea e c’erano i controlli dei doganieri. Nella nostra valigia la zia portava anche una pesante forma di formaggio di mio nonno Cristoforo (el Tòfol) e una vasetto di strutto assieme ai miei vestitini (pensate con il caldo d’estate…!). Avevamo paura dei controlli… la zia temeva che le sottraessero il prezioso formaggio. Ci hanno fatto mettere la valigia su una specie di carrello e la zia, molto energica, per non far vedere che era pesante, l’ha sollevata come una sorta di piuma e poi ha come sfidato i doganieri dicendo –apritela voi se volete… Ma per fortuna non ci fu aperta e tutto andò liscio. Ricordo che io ero stata messa in attesa dalla zia, seduta in un angolo, e nella borsetta tenevo i passaporti e i soldi e la zia da poco lontano mi dava frequenti occhiate di allerta per stare attenta. Ho ancora vivo il ricordo che in sottofondo si sentiva la canzone di Tino Rossi “Luna Rossa”. Arrivate poi a destinazione a Roubaix ai confini con il Belgio ed aperta la valigia era tutto impregnato di un forte odore di formaggio e varie macchiature di grasso del formaggio e strutto… bella sorpresa! Però quei viveri furono strategici ed essenziali per un po’ di tempo in quanto lì pativano la fame… ecco perché noi si aveva il terrore che la forma di formaggio venisse sottratta! Oh, Quanto sono tenaci e “fotografici”, a pensarci oggi, certi ricordi d’infanzia, mi meraviglio ed emoziono ancora adesso! Per questo fatto ho sempre avuto in seguito ansia e paura alla vista dei doganieri e finanzieri e delle divise in genere. Un grande GRAZIE all’autrice che incidentalmente ha risvegliato il passato e GRAZIE anche alle Biblioteche trentine di questa opportunità di confronto-racconto fra nonni e nipoti.

  • Inserito il 02-05-2019 per il libro Cento passi per volare

    In questo libro Lucio con la sua sensibilità dell'udito contribuisce in maniera sostanziale al salvataggio dell'aquilotto. Anche se c'è una menomazione lui riesce a vivere una vita normale e scopre in questa esperienza di poter essere uguale agli altri e rispetto agli altri invece lui "vede" molte più cose. Sono stata coinvolta in questa iniziativa come nonna, perché condivisa con il nipote di seconda media che ha letto un paio di libri della cinquina.