Silvia Vecchini risponde alle critiche di lettrici e lettori

UN MESSAGGIO E UNA BELLISSIMA NOTIZIA PER TUTTE E TUTTI!

Ciao! Torno a scrivervi e a rispondere ai vostri commenti… intanto grazie a tutti! È bellissimo potervi leggere e leggere le vostre impressioni, i pareri, i consigli!
Vedo che c’è una questione che torna, quella di alcune parole brutte che avete incontrato durante la lettura e quindi provo a scrivere qui per parlare con tutti.
I ragazzi che racconto, come avete visto, abitano in un luogo piccolo, in provincia, in campagna. Per spostarsi, per raggiungere una palestra grande o la scuola, devono usare i mezzi e per conoscere qualcosa di diverso devono fare molti sforzi o fidarsi solo dei video sul cellulare. Danni ad esempio è convinto che nessun ragazzo oltre lui sogni di diventare un campione della ritmica. Il luogo dove vive è un posto con una mentalità un po’ stretta, quasi nessuno legge, ci sono poche informazioni e spesso sempre le stesse. I ragazzi più grandi possono essere violenti e litigiosi e dalle brutte parole passare addirittura alle mani. Io non amo per niente le parolacce! Non mi piacciono e non le uso mai. Mi spiace se vi hanno dato fastidio e lo comprendo ma qui sto raccontando una storia e quelle parole hanno una funzione per il contesto dove sono pronunciate e mi aiutavano a descrivere la vita dei ragazzi da cui ho preso ispirazione.

Spero che così sia più semplice adesso chiacchierare insieme del libro e dell’avventura di Danni!
Come vi dicevo è una storia che mi ha fatto incontrare altri talenti: il campione del mondo di nuoto sincronizzato Giorgio Minisini che ha aperto ai maschi la strada di questo sport a livelli altissimi… Anche il nuoto sincronizzato fino a poco tempo fa era riservato solo alle ragazze e invece… pochi giorni fa Giorgio Minisini ha vinto un altro oro ai mondiali di Doha! E da quest’anno i maschi potranno fare anche le Olimpiadi!
Insomma, è una storia che più la scrivevo più mi comunicava speranza e libertà. A volte le cose sono così difficili che sembra che per andare avanti non ci sia nemmeno un sentiero… quelle sono le volte che il sentiero occorre crearlo davanti a noi, passo dopo passo!